Tappa 1

Capanna Brogoldone – Capanna Cava

Dalla Capanna Brogoldone (1907 m) si segue il sentiero bianco-rosso che percorre i pascoli verso nord sino al Passo di Mem (2192 m). Dal valico posto sull’ampia dorsale che collega il Pizzo di Claro al Piz de Molinera, ci si abbassa sul versante grigionese e si effettua una traversa lungo pendii erbosi frammisti a vallette e pietraie che procede pianeggiante ai piedi del versante sud-est del Pizzo di Claro. Si incrocia un primo bivio con il sentiero bianco-blu che porta alla vetta, non si sale ma si procede ancora per circa 380 metri sul bianco-rosso che porta in Val Calanca sino ad un secondo bivio posto tra il Mot Ciarin e la quota 2322 m. Ora si abbandona il sentiero bianco-rosso per preferire quello bianco-blu che piega a sinistra (nord-ovest), passa sotto il Torrone Rosso e raggiunge la bocchetta sulla cresta (senza nome sulla CN ma chiamata “Bocchetta Nord di Lago”) a quota 2575 m. Da questo valico si scende una breve valletta per poi attraversare tutta la testata della Valle di Cresciano lungo ganne detritiche che nella parte centrale corrono poco sotto le ampie e caratteristiche placconate della cresta rocciosa presso la Bocchetta di Piöv di Fuori. Non si sale alla bocchetta ma si continua superando i ripidi fianchi erbosi del versante meridionale del Pizzo de Campedell, si costeggia un piccolo laghetto adagiato lungo una cengia creata da una piega del terreno a circa 2415 metri, per poi raggiungere la dorsale che dal Piz de Campedell scende verso la Cima di Piancra Bella: confine naturale tra la Valle di Cresciano e la Valle d’Osogna. In questa valle il terreno offre meno tratti erbosi ma si presenta con maggiori detriti e conformazioni rocciose, il sentiero dopo un tratto a risvolti che aggira alcune placche rocciose raggiunge la valletta detritica dove nasce il fiume Nala e poi nei pressi di un grande masso arriva ad un bivio: qui finisce il sentiero bianco-blu e prende il suo posto il bianco-rosso. Al sentiero che sale verso destra (est) alla Bocchetta di Pianca Geneura per poi scendere in Val Calanca, si preferisce quello che in leggera discesa procede in direzione nord-ovest lungo la testata della Valle d’Osogna sino raggiungere un bel terrazzo pianeggiante ed erboso dove si trova l’alpe Örz (2100 m circa, rifugio d’emergenza aperto). Attraversato l’ampio pianoro si percorrono i ripidi pendii erbosi del versante meridionale del Torrent Basso, sino raggiungere un altro alpeggio: l’alpe della Motta (2237 m circa, rifugio d’emergenza aperto). Si salgono i pendii soprastanti che portano al Passo del Mauro (2427 m) che divide la Valle d’Osogna dalla Conca dell’Alpe di Cava, dal valico si scendono alcuni canali e vallette per raggiungere ampie pietraie che si attraversano sino ai Laghetti di Cava (2109 m) dai quali in breve ci si porta alla Capanna Cava (2066 m).


NOMI MONTAGNE, STORIA

Bocchetta di Pianca Geneura: Geneura significa ginepro, infatti in passato questo valico si chiamava Bocchetta di Ginepro.

Passo del Mauro: Si dice che un pastore di nome Mauro salisse tutti i giorni lassù a recuperare le capre, un’altra leggenda più romantica narra che il valico fu luogo d’incontro tra Mauro e la sua amata pastorella.