Tappa 6
Capanna Adula UTOE – Rifugio Scaradra
Dalla Capanna Adula UTOE (2392 m) si segue per 350 metri il sentiero che scende a valle, poco dopo aver superato il torrente arrivati ad un bivio, si abbandona il sentiero bianco-rosso per il sentiero bianco-blu che sale lungo pendii detritici, supera un secondo torrente e prosegue sino ad una catena (4 metri) che agevola il passaggio di un piccolo camino. Da questo punto il sentiero percorre tratti erbosi frammisti a pietraie, supera i pendii della località “Negra” sino raggiungere un dosso pianeggiante con grandi blocchi” a 2460 m circa. Una traversa verso nord su terreno sassoso e in parte instabile (tracce di sentiero) percorre tutto l’ampio pendio superando anche alcuni torrenti, alla fine di questa attraversata si piega a destra (est, sud-est) e si procede verso l’alto lungo una vecchia morena appena visibile che sfrutta piccole tracce di sentiero. Si passa sotto un falsopiano a circa 2650 metri dove si trovano grandi massi di granito, per poi superare un ulteriore torrente caratterizzato da rocce nere che immette nel valloncello di Casletto. Lungo un ripido pendio frammisto a tratti erbosi e pietrame ci si porta alla base di una fascia rocciosa, nel punto dove questo ampio sbarramento roccioso - che parte dalla Punta dello Stambecco e scende sino quasi in Val Carassin - ha un punto debole e concede un passaggio. Si supera il tratto roccioso salendo placche scalinate nella prima parte (35 metri, II°, non esposto, catene) e un canale-pendio ricco di sfasciumi nel quale bisogna prestare attenzione, che sbocca a quota 2870 m circa (poco più a est della quota 2841 m). Ora ci si trova sopra lo sbarramento che divide la conca di Casletto da quella di Fornee, da questo punto si costeggia la Cima del Casletto e ci si abbassa a quota 2600 m circa nella grande conca di Fornee, bisogna attraversare tutta questa ampia conca detritica ai piedi delle vette di Jut e Fornee che svettano 500 metri sopra le nostre teste. La lunga traversata permette di raggiungere a 2540 metri circa il pianoro con ampi blocchi di granito, posto proprio sotto la Bocca di Fornee, nel luogo dove si incrocia anche il sentiero bianco-blu che sale dalla Val Carassin. Ripida e faticosa è la salita a zig-zag che permette di raggiungere la Bocca di Fornee (2885 m è la sella a sinistra – nord – infatti questo valico può trarre in inganno in quanto ha due bocchette) che è un importante valico tra la Valle di Blenio e la valle di Länta nei Grigioni. Da questo valico si segue la cresta sud, sud-est del Piz Cassimoi, con un’arrampicata su terreno in parte friabile e aiutati da 2 corde fisse si raggiunge la vetta del Piz Cassimoi (3128 m). Dalla vetta di scende lungo placche rocciose e terreno friabile sino al Cassimoi Sattel (3108 m), sempre via cresta si passa dalla quota 3078 m e si raggiunge la Sella del Cassinello (3000 m). Da questo punto ha inizio la cresta sud-ovest del Pizzo Cassinello, che si segue sempre sul filo con l’aiuto di una corda fissa (25 m), sino a raggiungere la panoramica vetta del Pizzo Cassinello (3102 m).
Dalla vetta si segue la traccia bianco-blu che scende verso nord lungo ampie e caratteristiche placconate, sino raggiungere il Passo Soreda (2759 m), da questo storico valico che collega il Ticino ai Grigioni si scende il pendio verso ovest (Val Scaradra), seguendo un sentiero che ora è passato al bianco-rosso. Il primo tratto è caratterizzato da un ripido pendio-canale che si dirama su un terreno ricco di pietre instabili, il percorso è però agevolato da muretti, scalini e alcune catene che assicurano la discesa (T4 facile, non esposto). Terminati questi 150 metri di dislivello il sentiero continua la discesa con dei risvolti meno ripidi della parte soprastante, sino raggiungere la morena ed il falsopiano a 2181 m, dal quale in breve si raggiunge il Rifugio Scaradra (2173 m).
NOMI MONTAGNE, STORIA
Bocca di Fornee: Il nome “Fornei” ovvero “forno”, deriva dalla presenza in queste zone di cavità nelle pareti.
Piz Cassimoi: Nella Carta Siegfried del 1872 portava il nome di Piz Sorda (il Vadrecc di Sorda ci ricorda questo fatto).
Pizzo Cassinello: Il nome deriva da “piccolo cascinino”, probabilmente legato allo storico passo Soreda, dove i pastori che lo superavano di sovente avrebbero potuto costruire un cascinino per ripararsi.
Passo Soreda: Storico passo attraversato dai pastori ticinesi che lo percorrevano con il loro bestiame per scendere nei Grigioni alla Lampertsch Alp (o Alpe Soreda, così chiamato fino al 1961).